Certificazione credito d'imposta R&S
Le aziende che già non hanno il revisore per legge possono recuperare integralmente il costo del nostro servizio
E' possibile recuperare fino al 25%-50% dell'investimento in R&S con la certificazione di un revisore
Grazie al Decreto Ministeriale del 27/05/2015, gli investimenti in R&S nel periodo 2015-2020 sono agevolabili, in determinate circostanze, con un credito di imposta che può arrivare anche al 50% di ciò che è stato speso. Ci spieghiamo meglio.
Innanzitutto le attività interessate sono quelle che riguardano:
- lavori sperimentali e teorici, al fine di acquisire nuove conoscenze che non prevedano usi commerciali (RICERCA FONDAMENTALE);
- ricerca pianificata o indagini critiche, per mettere a punto nuovi prodotti, processi o servizi, o migliorare quelli esistenti (RICERCA INDUSTRIALE);
- acquisizione e utilizzo di conoscenze e capacità per produrre prodotti, processi o servizi o migliorare quelli esistenti, non impiegati per usi commerciali (SVILUPPO SPERIMENTALE);
- produzione e collaudo di prodotti, processi e servizi, non impiegati per attività commerciali.
È stata quindi esclusa la finalità commerciale, come anche le modifiche ordinarie a prodotti, processi e servizi.
Gli investimenti (sia capitalizzati che spesati a conto economico) si dividono in 4 macrovoci, e possono interessare:
A) Il costo del personale impiegato nell’attività di R&S;
B) Le spese relative a contratti con università, enti di ricerca e simili, con altre imprese;
C) Le quote di ammortamento di strumenti e attrezzature e laboratorio;
D) Le competenze tecniche e privative industriali.
Il calcolo del credito spettante va effettuato annualmente ed è così riassumibile.
Per prima cosa va determinato il costo complessivo annuale dell’attività di R&S (la cui soglia minima è di 30.000 euro), per poi successivamente calcolare la media degli investimenti in R&S per il triennio 2012-2014. L’eccedenza positiva tra il primo e secondo importo va moltiplicata per il 25%-50% (nel 2019 è previsto il 50% per i soli costi relativi a lavoratori dipendenti e a ricerca fatta da università o start up innovative). Il saldo finale corrisponde quindi ad un credito compensabile in F24 dall’esercizio successivo a quello di sostenimento dei costi.
Si sottolinea come la media del triennio 2012-2014 vada mantenuta costante per tutti gli anni.
Per poter sfruttare questo aiuto finanziario serve però una certificazione da parte di un revisore/società di revisione (solo se la società non ha già il bilancio certificato), il cui costo (fino a max 5 mila euro) è interamente recuperabile nel credito d'imposta.
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