Concordato preventivo e altre soluzioni per gestire la crisi di impresa
Concordato preventivo e altre soluzioni per gestire la crisi di impresa
In un mondo complesso come quello della valutazione delle aziende in concordato preventivo o in procedura, è essenziale trovare la strada all’interno di un labirinto spesso complesso.
Le valutazioni iniziali per un’azienda in crisi
In un mondo complesso come quello della valutazione delle aziende in concordato preventivo o in procedura, è essenziale trovare la strada all’interno di un labirinto spesso complesso.
C’è una frase attribuita ad Albert Einstein secondo cui “Se non lo sai spiegare in modo semplice, non l’hai capito abbastanza bene”. Poiché di persone del livello di Einstein in giro non ce ne sono molte, il rischio quando cerchiamo di sintetizzare dei concetti difficili è quello di banalizzarli. E questo scenario deve essere assolutamente evitato, perché in contesti di crisi, anche a fronte del nuovo codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, valutare per semplificazioni equivale a far crescere il rischio di una stima senza valore, sia perché diviene facilmente contestabile, sia perché non poggia sui fondamentali dell’azienda.
Le valutazioni iniziali per un’azienda in crisi
Il primo passo è porsi le domande corrette, per cercare di inquadrare al meglio la situazione e quindi scegliere gli interventi corretti. Tra le cose che dovremmo chiederci, le prime sono:
- Un’impresa in crisi è rischiosa per natura; il maggior rischio lo peso aumentando il tasso di sconto (o di rendimento atteso) oppure riducendo i flussi attesi, o entrambe le cose?
- Conviene avviare una procedura di concordato preventivo in continuità o impostare un’operazione sul debito con un fondo di private debt?
- Il valore di mercato (fair value) di strumenti finanziari partecipativi (SFP) emessi nell’ambito di un concordato preventivo o di un accordo di ristrutturazione del debito si stima ricorrendo ai flussi di piano? Al costo del capitale con o senza un premio per il rischio specifico? E rischio per chi? Applico o non applico il modello delle opzioni? E su che flussi? Su quelli distribuiti in misura normale o asimmetrica? Mai sentito parlare della Simulazione Montecarlo?
La complessità, come si intuisce, schizza subito alle stelle. Semplificare senza dare a chi deve leggere e capire la stima gli elementi per comprendere l’architettura dell’impianto valutativo significa incorrere in rischi troppo elevati. Come indicato dai PIV (Principi Italiani di Valutazione), la valutazione è un giudizio ragionato e motivato che si basa su stime. Se le stime non sono “ragionate”, allora si può sperare di trovare maggiore fortuna al casinò piuttosto che cercare di salvare l’azienda.
Revidere si occupa professionalmente di eseguire valutazioni delle aziende in crisi da anni, con numerosi casi di successo.
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